L’Organizzazione Mondiale della Sanità, la European Society of Intensive Care Medicine (ESICM) e la Society of Critical Care Medicine negli United States (SCCM) raccomandano l’uso di supporti ventilatori non invasivi come l’ossigenoterapia ad alto flusso (HFO) e la CPAP nei pazienti affetti da ipossiemia Covid-19 che non hanno le indicazioni per l’intubazione immediata, ovviamente adottando adeguati strumenti di protezione.
Analogo lo scopo del documento scritto dal gruppo di clinici francesi esperti in “Ventilazione”: “DOCTRINE D’USAGE DES DISPOSITIFS DE VENTILATION ET RESPIRATEURS pour les patients COVI-19” (“Linee guida sull’uso di ventilatori e respiratori per i pazienti Covid-19” ).
Su richiesta del Ministero della Salute Francese sono state elaborate dal gruppo di esperti in ventilazione queste chiare raccomandazioni. Il documento contiene interessanti e dettagliate indicazioni sull’uso, i vantaggi e gli eventuali limiti dei diversi tipi di ventilatori e respiratori attualmente disponibili sul mercato.
Per quanto riguarda la CPAP di Boussignac si sottolinea (pag.11 – Indicazioni) che: “Il messaggio da ritenere è che l’esperienza degli uni e degli altri indica che un numero (certo minoritario) di pazienti (che precedentemente sarebbero stati intubati) passano il momento acuto senza intubazione”.
A questo aggiungiamo che la CPAP di Boussignac, su indicazione dello stesso inventore, permette di cominciare facilmente ed in sicurezza il trattamento già in fase di prelievo del paziente a domicilio e durante il trasporto in ospedale, dando così continuità al trattamento e senza necessità di sostituire il dispositivo. Inoltre la CPAP di Boussignac è in grado di fornire adeguati livelli di pressione anche con flussi significativamente inferiori a quelli richiesti da altre tecniche, preservando così preziose riserve di ossigeno.